Nel nuovo PalaFarina non c’è posto per la società di powerchairsports che rappresenta Viadana
VIADANA 26 aprile 2022 – Disabilità, inclusività, sport per tutti, sono parole che rimangono tali se usate come spot elettorale e non sono seguite dai fatti. Questa è l’impressione che si è avuta uscendo dal Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza di Viadana lo scorso 22 aprile, convocato anche per illustrare lo stato dei lavori del nuovo impianto sportivo e nel quale è emersa la rinnovata (era già chiaro dalla scorsa estate) volontà dell’Amministrazione Comunale viadanese di escludere i Macron Warriors Viadana dall’utilizzo del nuovo PalaFarina.
Al silenzio del Sindaco su questo argomento, hanno fatto seguito delle improbabili giustificazioni da parte dell’Assessore ai Lavori Pubblici, Ivan Gualerzi, sull’assenza di uno spazio adeguato al posizionamento delle carrozzine e che il parquet non ‘sopporterebbe’ (rovinandosi) l’uso delle carrozzine stesse. Sembra molto strano che nel 2022, presentando un palazzetto dello sport, realizzato sicuramente con le migliori tecnologie che il mercato offre, che in fase di progettazione non siano state ‘pensate’ soluzioni e spazi che consentano a tutti di usufruire di un bene pubblico. Per tutti si intende tutti. Probabilmente la disabilità è utile in campagna elettorale, ma diventa un ‘peso’ da gestire e non paga, come invece, indubbiamente, lo possono fare altre realtà sportive.
I Macron Warriors Viadana sono una società che dal 2016 milita in un campionato di serie A1 e con orgoglio rappresenta una comunità e un territorio portando in giro sui campi nazionali e in qualche occasione anche internazionali il nome di Viadana. Il fatto di non essere stati coinvolti nelle attività legate all’utilizzo del nuovo PalaFarina e ora pubblicamente esclusi, fa comprendere quale sia la considerazione dei rappresentanti eletti dalla comunità nei nostri confronti. Una comunità che invece ci sostiene e che ha subito fatto sentire la propria vicinanza e alla quale i Macron Warriors sono molto grati.
“Sono allibito e amareggiato. Questo è il mio stato d'animo e quello di tutta la mia società. – ha dichiaratoFabio Merlino, presidente dei Macron Warriors Viadana - Si ha la fortuna di avere nel proprio territorio una società che è nella top 10 del ranking italiano, che ha due squadre in massima serie in due discipline paralimpiche e la si ignora, la si evita come se fosse un peso. Io per natura non ho mai messo la disabilità davanti al mio essere persona, atleta e manager e né tantomeno pretendo un trattamento prioritario o differente, semplicemente il diritto di essere rispettati per ciò che diamo al nostro territorio. La mia, la nostra amarezza nasce anche dal fatto che per due ore e mezza ci hanno descritto il palazzetto come se fosse un monumento patrimonio dell'Unesco. Inoltre, Ivan Gualerzi ha dichiarato pubblicamente che il parquet non è adatto all'utilizzo delle carrozzine perché si rovinerebbe. In pratica ci ha escluso dall'utilizzo. Bene, mi fornisca in tempi brevi tutte le documentazioni e le specifiche tecniche che attestino la scarsa qualità del parquet che non potrebbe sopportare il peso delle carrozzine da gioco. – prosegue Merlino - Quel parquet io l'ho visto durante il sopralluogo dello scorso giugno a cui mi sono autoinvitato. Ci siamo saliti sopra con due carrozzine e non ho trovato alcuna diversità rispetto ai moltissimi parquet che calchiamo in ogni stagione. Probabilmente l’Assessore Gualerzi non è perfettamente a conoscenza di come sia fatta una nostra carrozzina.
Invito tutti gli amministratori a documentarsi e ad informarsi su chi sono i Macron Warriors Viadana. Abbiamo portato 4 atleti con le rispettive famiglie a vivere qui diventando cittadini viadanesi che pagano le tasse come tutti gli altri. Ogni settimana portiamo nostri atleti provenienti da Alessandria e Padova a pernottare qui nelle strutture ricettive del territorio e potrei continuare con migliaia di esempi. Sono molto deluso perché qui non si tratta solo di negare l'utilizzo di una struttura pubblica ad una società del territorio, ma qui si tratta di negare l'inclusione e discriminare. Noi che, come società, siamo attivi attraverso lo sviluppo di progetti di sensibilizzazione, su questi argomenti non possiamo minimamente accettare di essere vittime di un’amministrazione pubblica che in primis dovrebbe tutelare e dare esempio ed invece discrimina. L’amministrazione di una comunità conferisce a chi la esercita dei doveri amministrativi, legali, morali e di responsabilità civile e se manca uno solo di questi elementi vengono meno i presupposti di fiducia nelle persone che ricoprono queste cariche. Due cose sono certe. – conclude Merlino - la prima è che i Macron Warriors non si fermeranno ad un consiglio comunale o a un comunicato stampa. L'altra è che con orgoglio e senza chiedere nulla a nessuno andranno avanti in tutti i loro progetti sportivi ed extra campo. Tutto questo grazie ai volontari, dirigenti, collaboratori, sostenitori, sponsor ed amministrazioni locali che credono in noi ed in ciò che con passione facciamo”.
È triste sentirsi ‘stranieri in patria’. È incredibile pensare che non sia possibile trovare una soluzione alle minime esigenze di una squadra che è tra l’altro l’unica in questa ampia fetta di territorio lombardo a consentire a persone con diverse patologie di poter praticare attività sportiva. Sono atteggiamenti come questi che alzano quelle barriere che creano esclusione e solitudine. I Macron Warriors lavorano ogni giorno, anche fuori dal campo di gioco, per promuovere iniziative e attività nel segno dell’inclusività e dello sport per tutti. Lo fanno anche nel nome di Viadana, ma sinceramente atteggiamenti di chiusura come questi ultimi lo rendono sempre più difficile.
Qualche riflessione. “Il PalaFarina è disponibile per lo sport di serie A”, titola uno degli articoli usciti dopo il consiglio comunale di venerdì scorso, riportando parole usate da un rappresentante della giunta comunale. “Il comune è pronto alla richiesta di società professionistiche”. Peccato che gli stessi rappresentanti della giunta comunale, sempre durante la serata del consiglio, abbiano affermato pubblicamente che non ci sarà posto per noi. Una delle rare realtà di sport paralimpico sul territorio che porta il nome di Viadana in serie A1 nel campionato italiano, il cui progetto cresce di anno in anno e viene supportato da sempre più sostenitori del distretto viadanese. Eppure, non ci vogliono. Non sarà mica perché ci vedono come atleti di serie B a causa della nostra disabilità?
Se il PalaFarina è stato pensato per lo sport di serie A e noi siamo una realtà sportiva viadanese di serie A, è strano che fra tutte le società proprio noi siamo stati tagliati fuori dai sopralluoghi in itinere. È strano che la scusa avanzata per la nostra esclusione riguarderebbe la presunta incompatibilità del parquet con le caratteristiche tecniche delle carrozzine da gioco, sulle quali a priori bisognerebbe avere un minimo di conoscenza. A parte che, anche se fosse, questo evidenzia quanto non siamo stati tenuti minimamente in considerazione durante la fase dei lavori e sottolinea quanto effettivamente non siamo stati contemplati.