Il protocollo d’intesa etico sportiva è un’iniziativa rivolta a tutte le società sportive del territorio viadanese. L’obiettivo di questo impegno collegiale è diffondere un messaggio di apertura, inclusione e rispetto, per affermare pubblicamente che nello sport non c’è posto per le intolleranze.
Lo scopo ultimo è quello di creare e favorire un ambiente sportivo sano, inclusivo e libero da ogni forma di discriminazione e trasmettere ai ragazzi un’idea di sport sano, che gli permetta di crescere anche dal punto di vista civico e umano, acquisendo quei valori di correttezza e rispetto, indispensabili sia durante lo svolgimento dell’attività fisica che nella vita di tutti i giorni.
In questa maniera siamo sicuri di garantire:
• A sportivi e atleti la possibilità di dedicarsi alla loro disciplina e trarne piena soddisfazione crescendo in un ambiente sereno e accogliente, a misura di tutti;
• Allo stesso modo i genitori dei più giovani potranno avere la garanzia di affidare i loro figli a un contesto sensibile e attento al rispetto della dignità di ognuno, raggiungendo la piena autodeterminazione;
• La prevenzione e il contrasto di situazioni che possano sfociare in bullismo.
Perché utilizzare lo sport come veicolo di questo messaggio?
Lo sport é soprattutto, in maniera imprescindibile, un modello di valori.
Tra i valori fondamentali dello sport ci sono i principi del FairPlay e della buona condotta, dell’equità, fratellanza, tolleranza e rispetto dei compagni, dalle regole del gioco e dei miei avversari. Potremmo riassumere tutti questi valori in quello che generalmente viene chiamato “spirito etico-sportivo”, che è quell’attitudine mentale che ci fa andare oltre lo sport inteso invece come mera attività agonistica.
Intendendo in questo modo lo sport in accezione prima di tutto sociale, esso può demolire ogni barriera. È un messaggio culturale di dignità, che non fa differenze. Lo sport diffonde il principio dell’uguaglianza e di pari opportunità rivolgendosi a tutti senza distinzione, indipendentemente dalle differenze. Insegna a mettere da parte i pregiudizi. È veicolo di socializzazione, stimola il dialogo interculturale. Stimola la fratellanza sportiva.
Parlando di pregiudizi, il codice di comportamento sportivo del coni stabilisce peraltro all’articolo 6 che ogni soggetto dell’ordinamento sportivo deve astenersi da qualsiasi comportamento discriminatorio in relazione a origine etnica o territoriale, sesso, età, religione e opinioni politiche e filosofiche. Aggiornare questo articolo, aggiungendo le condizioni di orientamento sessuale, identità di genere e la condizione di disabilità, è un procedimento oggigiorno spontaneo e doveroso.
Cosa si intende per etica sportiva?
L’etica dello sport è un concetto che si fonda su comportamenti di correttezza e rispetto anche se non stabilite da regole scritte. Per poter esserci sport è imprescindibile una relazione con l’altro. Senza relazione non c’è sport. Là dove c’è relazione, ci sono regole di comportamento, che si edificano su valori comuni e condivisi.
Il rispetto è uno dei valori fondamentali alla base dello sport e della vita.
È l’atteggiamento che determina la qualità della relazione. Risiede nel modo in cui ci si tratta a vicenda, nel rispetto dei rispettivi ruoli, secondo i principi di correttezza, giustizia e lealtà. Si articola nel rispetto di sé stessi e dei propri limiti, degli allenatori, dei compagni e dell’avversario. Il rispetto pone le condizioni per la collaborazione, attraverso la condivisione delle regole alla base del gioco, scandisce il principio dello stare in gruppo.